La prima mostra organizzata dal MuDiB, nell’autunno del 2024, ha cercato di mettere in connessione i patrimoni dei diversi dipartimenti e delle istituzioni universitarie, facendoli conoscere e valorizzandoli.
La tematica scelta è estremamente ricca e complessa. Partendo dalla poesia di Neruda, Nascere non basta, ci siamo interrogati su quanta cura, quanta attenzioni e quanta dedizione ci voglia nelle azioni che facciamo ogni giorno. Non soltanto per “produrre” qualcosa, ma per far sì, che questa cosa germogli e dia i propri frutti.
Abbiamo deciso di guardare la nascita da quattro prospettive differenti e ci siamo ispirate a oggetti, fotografie, testimonianze video, scritti raccontano esperienze, progetti e ricerche.
Esattamente come il Mudib, anche questa mostra nasce da un lavoro corale che ha messo insieme non solo i dipartimenti, ma tutta la rete di università ed enti con cui l’Ateneo collabora.
I quattro nuclei sono caratterizzati da una scelta cromatica specifica, che permette di cogliere immediatamente l’appartenenza, suggerendo ulteriori approfondimenti. La varietà degli oggetti esposti rende il carattere multidisciplinare di questa prima mostra, proponendola come una sorta di Wunderkammer: luogo della meraviglia. Ed esattamente come una wunderkammer, quello che apparentemente sembra non avere senso, prende forma nell’interazione con gli altri oggetti.
1- la nascita umana: come una madre debba essere aiutata nel parto e come questa cura si sia evoluta nel tempo
2- la nascita delle idee e dei progetti: come un’intuizione porti alla nascita di un oggetto concreto
3- la nascita in natura: come anche le piante si prendano cura dei loro piccoli e quali strategie applichino per tramandare la loro discendenza
4- la nascita del MuDiB: gli oggetti, la rete di musei universitari e industriali e il lavoro intrapreso dalla squadra di Ateneo
La mostra ha fatto nascere il desiderio di approfondimenti e ne sono nati conferenze, laboratori e video.
Nascere non basta.
Pablo Neruda
È per rinascere che siamo nati.
Ogni giorno.
