L’avvento del polo universitario ha profondamente trasformato la vita e le caratteristiche del quartiere Bicocca; a poco più di 25 anni dalla nascita dell’Ateneo il primo concorso fotografico “Vita in Bicocca: storie dai protagonisti”, bandito nella primavera del 2024, ha offerto l’occasione raccontare in uno scatto la sua quotidianità, distante dai ritmi serrati di quello che un tempo era un luogo di trasformazione manifatturiera, come è stato magistralmente raccontato nella mostra “Dagli operai agli studenti: le trasformazioni del quartiere Bicocca tra deindustrializzazione e nuove opportunità”, ma non per questo meno fervente di operosità, creatività e cambiamento.
Il concorso fotografico si è posto il fine di valorizzare il punto di osservazione e il vissuto di coloro che abitano come protagonisti questo “nuovo” spazio, in dialogo con esso. I partecipanti appartengono infatti non solo alla comunità universitaria, ma anche alla cittadinanza che vive il quartiere ogni giorno.
Ciascuno ha potuto scegliere la categoria in cui concorrere tra ritratto a figura ambientata, street photography, reportage. Gli 86 partecipanti hanno saputo cogliere i tratti del distretto attraverso immagini di momenti informali o ufficiali, di luoghi chiusi o aperti, di volti e architetture.
La fotografia è immagine che fissa un momento nel tempo, è restituzione dello sguardo del fotografo, è documento e può essere arte. Proprio per questo da tale concorso si è sviluppata, generandosi quasi naturalmente, la mostra omonima, ospitata nello spazio espositivo della Sede Centrale della Biblioteca di Ateneo. Per l’esposizione sono state selezionate 30 fotografie e 8 reportage, scelte dalla Commissione Valutatrice del concorso fotografico.
Gli scatti sono diventati tasselli di una narrazione condivisa e strumento privilegiato nel rendere visibile questa realtà complessa, articolata e in costante divenire; consentono di documentare la contemporaneità, di confrontarsi con l’umanità che vive questi luoghi, rappresentando uno spaccato del quotidiano.
Il concorso e la mostra hanno, però anche altri obiettivi: raccogliere una documentazione visuale della contemporaneità nel quartiere, coinvolgere la comunità universitaria e cittadina e potenziare le relazioni tra gli attori del Distretto Bicocca.
Chi meglio dei protagonisti stessi può raccontare la vita in Bicocca?